18 Anni
18 anni nel 2023: cercando in rete si trovano tante idee su come festeggiarli.
Un aperitivo in zona movida, un week end fuori porta con amici o famigliari, una cerimonia ufficiale in grande stile, una giornata in un centro benessere, una festa a sorpresa e … tanto altro.
Qualche anno fa incontro una coppia di amici e chiedo a lui, mio coetaneo, come avesse festeggiato i suoi 50 anni e loro sorridendo rispondono: “I 50 bene, ma soprattutto siamo sopravvissuti ai preparativi per i 18 anni di nostra figlia!”
Giusto per dare l’idea dell’importanza di questo evento dove chi compie i 18 anni è protagonista, ma, nella maggior parte dei casi, l’entourage familiare è coinvolto nell’organizzazione.
18 anni sono stati, sono, saranno uno spartiacque per chi li compie.
“Adesso che sono maggiorenne posso farlo!”
“Adesso che ho 18 anni e la patente posso andarci!”
E quindi…vanno assolutamente festeggiati! Giusto!
18 anni nel 1984: torniamo indietro di qualche anno e vi racconto i miei 18 anni a Dusino San Michele.
“Al sabato sera facciamo la cena con gli amici, poi il giorno dopo andiamo a messa, a pranzo con amici e parenti e la domenica sera a ballare tutti insieme a casa di uno dei festeggiati. Abbiamo tutti un cappellino e un foulard con scritto W il 1966 e poi anche la bandiera.”
“Ma quindi fai festa due giorni?”
“ Eh sì certo, è già tutto organizzato! Fuori dalla chiesa balliamo tutti in cerchio, viene un signore con la fisamornica e suona un brando…”
“Un cheeeeeee?”
“E’ una musica che si balla tutti insieme…come faccio a spiegarvi…”
Le mie compagne di classe di Torino il brando non lo avevano mai sentito.
Fosse adesso prendi il cellulare, cerchi “brando” su google et voilà…facile! Ma in quegli anni mi dovevo far capire con l’immaginazione o cercando di canticchiare qualcosa.
Com’era strutturata le cosidetta “festa di leva” negli anni ‘80?
Ogni anno veniva organizzata e la gioia e l’emozione nel parteciparvi non era solo dei festeggiati, ma di tutto il gruppo. Un appuntamento imperdibile! La nostra compagnia di amici comprendeva i nati tra il 1962 e il 1970. In pratica, ogni anno cambiavano i festeggiati, ma lo zoccolo duro dei partecipanti era sempre lo stesso.
Cambiavano gli invitati parenti ed amici del festeggiato di turno.
La mia festa si è svolta in tre tranche: sabato sera, domenica a pranzo e domenica sera.
La preparazione è però iniziata a Torino una settimana prima.
“Dobbiamo accendere i termosifoni tre giorni prima, altrimenti poi fa freddo. Devo essere a Dusino già il sabato mattina perché dobbiamo preparare tutto per la sera!!”
Peparare cosa non si sa e non ricordo, ma ricordo molto bene che non volevo perdermi neanche un attimo della festa e del pre-festa! L’entourage familiare era coinvolto allora come oggi.
Il sabato a cena alla Grangia degli alpini c’erano gli amici dei festeggiati, bardati, questi ultimi, di tutto punto con cappellino e foulard. La bandiera con la scritta “W IL 1966” troneggiava di fianco al bancone del bar.
Il mood era lo stesso dei diciottenni di oggi, divertimento, musica, risate. Mancavano solo i cellulari e quindi poco materiale a documentare l’avvenimento, qualche foto e niente più se non i ricordi. Foto di gruppo, foto dei festeggiati, foto di qualche momento giudicato imperdibile! Molta allegria, qualche bicchierino di troppo forse…ma in quella serata era ed è concesso.
A nanna tardi e la domenica mattina la sveglia relativamente presto per partecipare alla Santa Messa alle ore 11, cappellini e foulard pronti a ricevere la benedizione nelle prime file, bandiera issata e in bella vista!
Finita la Messa, tutti fuori sul piazzale della chiesa, sotto gli occhi della comunità a ballare il famoso brando. I festeggiati formavano un cerchio prendendosi per mano accompagnati da un battito di mani generale e sostenuti da un intercalare ad alta voce “W la leva!”
Il tutto si svolgeva nel mese di gennaio, più freddo senti e più ti muovi; i balli e i canti erano sfrenati anche per la temperatura e non solo per il temperamento allegro!
Finito di “brandare” tutti a pranzo, familiari inclusi! La festa adesso è di tutti!
Genitori, zii, amici, vicini di casa si lanciavano in brindisi al grido di “W la leva! E per la leva hip hip urrà”.
Un grido di auguri per i 18 anni, ma anche auguri di buona vita, di buon nuovo inizio nel mondo adulto, di incoraggiamento all’essere degli adulti per bene.
Il pranzo come potete immaginare era un lungo pranzo, dal quale nel tardo pomeriggio ci si spostava per affrontare l’ultima tranche della festa dirigendosi a casa di uno dei festeggiati.
In questa ultima location chi ancora non fosse stato stra-sazio poteva godere del buffet, mentre gli altri smaltivano il pranzo in balli sfrenatissimi! I festeggiamenti stavano volgendo al termine e si spendevano senza risparmio le ultime forze!!
Cosa si ballava? La disco anni ’80 naturalmente, ma ogni tanto si intervallava con qualche brando, pezzo folk piemontese, per mantenere salda la tradizione del paese!
Credo che in quegli anni anche negli altri paesi della provincia di Asti si facesse più o meno la stessa cosa, magari cambiava il periodo dell’anno.
A San Pietro frazione di San Damiano (paese natio di mia mamma) la festa di leva si faceva in estate, se non ricordo male. Ho preso parte a un paio di buffet dei miei cugini e l’atmosfera era molto simile, il ballo, il brindisi augurale e il “W la leva“!
Ho chiesto alle mie informatrici se a Dusino fosse ancora in voga questa tradizione e sembra di no. Sicuramente i ragazzi festeggiano i loro 18 anni divertendosi e sperimentando le moltissime occasioni a disposizione nel periodo che stiamo vivendo.
Auguro a tutti i diciottenni attuali e futuri di vivere le emozioni che io ho vissuto in quei due giorni di divertimento assoluto!
Mi piacerebbe ricevere commenti del vostro debutto nel mondo adulto, delle feste e tradizioni nel nord, centro e sud Italia. Commentate nel blog!
E ora come allora “W la leva!”