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La prima settimana a casa – Tea


Tea è con me nella sua nuova casa da circa tre ore, sono le 23, la metto nel kennel con un giochino e lei chiude gli occhi e sonnecchia. Mi stupisco della sua tranquillità, vado nell’altra stanza, ritorno, la guardo, dorme pacifica. Mi preparo per la notte e mi metto a letto, emozionata e felice, la mia cagnolina è finalmente arrivata!

Ogni tanto sento qualche guaito, mi alzo, mi avvicino, la accarezzo e lei si rimette a sonnecchiare.

Mi era stato detto che, quasi sicuramente, la prima sera avrebbe pianto e dormito poco.

Invece… la situazione sembra semplice, lineare, da manuale.

Durante la notte Tea si sveglia e fa un paio di pipì,  mi alzo e pulisco…tutto nella norma.

Dal mattino dopo però la prospettiva cambia, Tea è molto più vivace, praticamente già ambientata.

Ad ogni mio spostamento, oltre ad averla sempre sui miei piedi, la sento mordicchiare ciabatte e calze e caviglie…ahi …sì sì quelle sono proprio le mie caviglie!

Ma come può un affarino così piccolo di neanche due kg avere dei denti così aguzzi? Mi sposto e non molla, attaccata alla ciabatta, cammino trascinando i piedi e non molla. Oltre ai piedi, ogni tanto, agguanta il polpaccio, più mi muovo e più morde…Oh mamma… come esco da questo impasse?

Mi siedo e la prendo in braccio, le parlo con dolcezza e calma e cerco di tranquillizzarla e di tranquillizzarmi,  ma la sua bocca è sempre aperta con gli spilli…ops i denti… in agguato!

Alle 7.45 sono completamente sudata, calma calma calma! Decido di darle la pappa, mangia con appetito e dopo giustamente pipì e cacca…alè …è di nuovo il turno delle pulizie!

Il pavimento i è appena asciugato e siamo di nuovo pronte  per giocare, ma, solo pochi minuti,  perché crolla pesantemente in un sonno profondo al fianco dei miei piedi e io inizio a lavorare.

In pausa pranzo decido di portarla a fare una piccola passeggiata al guinzaglio e provare a farle fare i bisogni fuori casa: al guinzaglio va che è una meraviglia, PER IL MOMENTO, ma di fare i bisogni non se ne parla.

Torniamo in casa, tolgo le scarpe, ne prende una in bocca e scappa per la casa, la rincorro e gliela prendo e lei prende l’altra e via così. Dopo qualche minuto di battaglia riprendiamo le nostre attività, io lavoro e lei dorme.

Verso le 20 20.30 riprende la fase “mordicchiamo un po’” accompagnata da “corriamo all’impazzata”, una palla di pelo nera corre come una scheggia impazzita da una parte all’altra della casa…impossibile fermarla.

Capisco che il mattino presto e la sera sono i due momenti di maggiore scarico: si morde, si corre, si gioca, si fanno i bisogni!

Verso le 23.30 sono sfinita e vado a letto, ma Tea non si sogna neanche di dormire alla sua seconda sera …no no! Vuole salire sul letto, unica zona off limits della casa. Non intendo infrangere questa regola che mi sono data e, a fatica, resisto: sul letto no!

Lei desiste abbastanza facilmente, ma quando io scendo dal letto ricomincia il gioco “mordicchiamo un po’” seguito da pipì…No, basta, aiutooo!!

Le mattine seguenti mi attrezzo e prima di scendere dal letto mi munisco di calzettoni e pantaloni della tuta, recupero da un tavolino dei guanti acquistati in ferramenta e, in assetto da guerra (manca solo l’elmetto), inizia la fase di gioco: denti aguzzi non mi avrete!!

La prima settimana scorre più o meno così, tra mordicchiamenti, ciabatte semidistrutte e una barboncina attaccata alle gambe stile cartone animato!

Il venerdì faccio il punto della situazione, previo confronto con una mia amica che ha un cane, e riconosco di dover darle e darmi delle regole per la tranquillità di tutte e due: è il mio primo cane e, seppur piccolo, ho bisogno di un aiuto per iniziare questa nuova esperienza.

Chiamo l’educatrice di un centro cinofilo che mi rassicura sull’assoluta normalità della situazione trattandosi di un cucciolo.

Rasserenata esco a fare una passeggiata e penso “Meno male che al guinzaglio va tranquilla e senza problemi!”…le ultime parole famose …

Benvenuta Tea barboncina


“Dai mamma me lo prendi?

Ti prego, dai! Lo guardo io, te lo prometto, te lo giuro, ti prego, dai…  dai… dai…”

Un “dai…” che scompariva senza speranza di fronte a un gigantesco scuotimento del capo accompagnato da:

 “Lo dici, ma poi so che tocca a me occuparmi del cane oltre che di tutto il resto … bla bla bla…Quando sarai grande poi… poi…”

Sono più che grande direi e il 4 giugno 2024 è arrivata Tea, una splendida barboncina!

La decisione è stata maturata e ponderata nel lunghissimo periodo e, nel frattempo, sono trascorse tante primavere.

Il pensiero di poter prendere un cane, complice lo smart working,  ha iniziato ad affacciarsi timido nella mia mente e ha occupato via via più spazio fino a diventare una bellissima realtà.

Ho indirizzato la mia scelta su un cane di piccola taglia e di “facile gestione” in appartamento (nei prossimi articoli affinerò questo “facile”); inizio a confrontarmi con amici e conoscenti, leggo articoli a riguardo, mi documento in rete e man mano che i giorni passano propendo sempre di più per una barboncino.

Non perde pelo, affettuoso, molto intelligente, di piccola taglia, gran camminatore… ok è il mio!

Ho detto  vivace? Mmmhhhh … non l’ho detto!! Eeeeehhhh l’aggettivo “vivace” merita un articolo a parte!

Sarà una lei. Scelgo il posto dove prenderla, lo visito, mi sembra serio ed affidabile e la barboncina è bellissima, completamente nera….un batuffolo meraviglioso.

Dalla sera stessa tin tin tin …whatsapp continua a suonare…parte il toto-nome al quale partecipano le mie nipoti, le amiche e anche mia mamma: “No no, troppo usato, troppo lungo, troppe “r” (io ho la erre moscia”), non le si addice, mmmhhh non mi entusiasma…” e via così.

Dopo giorni di messaggi ed elenchi infiniti di nomi probabili e improbabili arriviamo alla scelta definitiva: TEA!

Nell’attesa mi attrezzo per riceverla nel migliore dei modi, trasportino per l’auto e per la nanna, ciotole, giochi, spazzola, premietti, biscottini, crocchette e annessi e connessi.

E’ il mio primo cane e molti pensieri affollano la mente, mi immagino come sarà la condivisione futura del mio spazio, le mie lunghissime camminate con lei, il risveglio, i pasti, il gioco, la compagnia, la conoscenza reciproca.

Arriva il 4 giugno e con le mie nipoti partiamo per Cavour con borsa e trasportino al seguito (meglio abbondare per non sbagliare!).

Tutte e tre ci sciogliamo al cospetto di questo batuffolo completamente nero e piccolissimo, che muove ad una velocità incredibile la sua codina e sembra vociferare cose indecifrabili dalle feste che ci fa.

Il viaggio in auto scorre sereno tra tante coccole, segue una tappa dal veterinario e poi finalmente  l’arrivo nella sua nuova casa.

L’emozione è tanta. Ad ogni spostamento la ritrovo appisolata sui miei piedi, poi si rialza di scatto e corre come una scheggia;  è molto sveglia e vivace, capisco da subito che sarà una bella avventura.

Mi siedo per terra e giochiamo insieme…Benvenuta Tea!